A tasso fisso o a tasso variabile, che tipo di mutuo conviene fare con i tassi di interesse in aumento in base alla propria situazione economico-finanziaria: l’analisi della situazione e i consigli dell’esperto per la tutela del patrimonio.
L’aumento improvviso, veloce ed esponenziale dell’inflazione, ha spinto in questi mesi le banche centrali, nel nostro caso la BCE, ad aumentare i tassi di interesse, una manovra che dal punto di vista macroeconomico ha lo scopo di rallentare e di tenere sotto controllo nel tempo la spinta inflazionistica. Come si ripercuote tutto questo nella vita di tutti i giorni? Tra tutti gli aumenti che ci sono stati in questi mesi, quelli che destano più paura sono le bollette e la rata del mutuo.
La differenza tra mutuo a tasso fisso e mutuo a tasso variabile
Quando si sottoscrive un mutuo, le opzioni sono due: tasso fisso e tasso variabile. In entrambe le tipologie di mutuo, il costo complessivo è dato dalla somma algebrica tra il parametro di riferimento (IRS per il mutuo a tasso fisso e l’EURIBOR per quello a tasso variabile) e lo SPREAD applicato dalla banca.
Cosa è successo negli ultimi mesi? L’analisi dell’andamento dei tassi di interesse
Come detto, da inizio anno i tassi hanno iniziato a salire e per la precisione, l’EURIBOR è passato dal -0,58% del 3 gennaio, al 1,36% di questi giorni. Per quanto riguarda invece l’IRS, si è passati dallo 0,35% del 3 gennaio, al 3,04% di questi giorni. Ne consegue che chi ha acquistato un mutuo a tasso variabile ha visto la propria rata aumentare e la vedrà aumentare anche nel corso dei prossimi mesi, mentre per chi ha acquistato un mutuo a tasso fisso, oggi dorme sonni tranquilli, in quanto la rata pattuita in sede di stipula rimarrà costante per tutta la sua durata.
Quando si acquista un immobile e di conseguenza anche il mutuo, alcune volte la scelta risulta essere molto superficiale, cosa che non andrebbe assolutamente fatta in quanto un mutuo dura mediamente 20 anni, alcune volte addirittura 30 e la prospettiva che le cose possano cambiare nel corso del tempo è reale. Va anche detto che non è sempre colpa di chi il mutuo lo acquista. Chi è preposto a consigliare il prodotto da scegliere, spesso si cimenta in previsioni economiche empiriche e fa poca educazione finanziaria. Ne consegue che in momenti come questi diverse persone potrebbero trovarsi in grande difficoltà.
Che tipo di mutuo conviene fare con i tassi di interesse in aumento in base alla propria situazione economico-finanziaria
In virtù delle previsioni, che non sono le più rosee per i mesi a venire, chi ha acquistato un mutuo a tasso variabile, può chiedere alla propria banca di trasformare il proprio mutuo da tasso variabile a tasso fisso. Non sempre però questo è possibile, in quanto non tutti gli istituti hanno questa facoltà. Il piano B potrebbe essere quello di chiedere ad un’altra banca la surroga, cioè l’opportunità di trasferire il mutuo presso un altro istituto bancario, scegliendo il tasso fisso. Così facendo potrebbe togliersi molte preoccupazioni, soprattutto nell’immediato futuro. Il mio consiglio sincero è quello di approfittare di questi momenti per aumentare la propria consapevolezza. Un investimento in consapevolezza porta sempre un grande ritorno economico.