Per quanto riguarda l’educazione finanziaria, i dati dell’Ocse condannano l’Italia nonostante gli sforzi da parte delle autorità competenti di dare rilievo all’argomento.
Con lunedì 31, Giornata Mondiale del Risparmio, si è concluso ottobre, mese dedicato all’educazione finanziaria. Ma cos’è l’educazione finanziaria? L’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, fondata nel 1960 e costituita oggi da 37 paesi membri) la definisce: “Un processo attraverso il quale i consumatori, i risparmiatori e gli investitori migliorano le loro capacità di comprensione dei prodotto finanziari e dei concetti che ne sono alla base attraverso istruzioni, informazioni, consigli, sviluppano attitudini e conoscenze atte a comprendere i rischi e le opportunità di fare scelte informate, dove ricevere supporto o aiuto per realizzare tali scelte e per le azioni da intraprendere per migliorare il proprio stato e il livello di protezione”.
Per tutto il mese di ottobre, il Ministero del Tesoro, le istituzioni competenti e gli addetti ai lavori hanno, come sempre, organizzato convegni e incontri di ogni tipo con il nobile scopo di accrescere le informazioni di base su tematiche assicurative, previdenziali, di gestione e programmazione delle risorse finanziarie personali e familiari.
I numeri dell’Italia sull’alfabetizzazione finanziaria
Fino a qui niente da dire, ma qual è la realtà nel nostro paese? Sempre l’Ocse ci dice che circa il 30% degli italiani è dotato di una sufficiente alfabetizzazione finanziaria ed evidenzia una enorme disparità di genere per ruolo e professione svolta e territoriale, dato molto preoccupante che ci pone ai margini della classifica rispetto agli altri paesi membri.
Il risparmiatore medio italiano, quando si approccia nel fare un investimento pone spesso la fatidica domanda, ossia “Quanto mi rende?”, e se la risposta non è esaudiente, il più delle volte opta per la scorciatoia più comoda e, in alcuni casi, verso l’interlocutore che, a parole, garantisce sicuri ed elevati guadagni, mettendo quasi sempre a rischio il risparmio di una vita.
Considerando che nel 2021 gli italiani hanno speso 15 miliardi di euro per giochi e scommesse e 8 per maghi e fattucchiere e alla luce del fatto che il 2022 sta vivendo un vero e proprio boom delle truffe finanziarie, credo sia necessario che ognuno di noi debba riflettere.
Come gestire i propri risparmi: l’importanza di una adeguata educazione finanziaria
Il risparmio è una cosa seria. Il rendimento è un aspetto importante, ma non è il solo. Ognuno di noi vive una vita anagrafica a cui è per forza agganciata una vita patrimoniale. In ogni momento di queste due vite che viaggiano a braccetto, ci sono dei sogni che si coltivano, come l’acquisto di una casa, gli studi per i propri figli, l’auto dei desideri, le vacanze e molto altro, ma ci sono dei bisogni latenti a cui ognuno di noi dovrebbe porre la giusta attenzione, come la protezione del tenore di vita della persona e della propria famiglia, gli aspetti che riguardano la pensione. Pochi sanno ad esempio cosa sia la pensione di invalidità e di inabilità, aspetti dirompenti che potrebbero mettere in ginocchio chiunque. Oltre a questo aspetto, e ritornando alla gestione del risparmio, diventa fondamentale la comprensione dei rischi, la definizione del proprio orizzonte temporale, condizioni queste indispensabili da affrontare prima di effettuare qualunque scelta d’investimento.
L’importanza di una corretta pianificazione finanziaria
Una corretta pianificazione finanziaria, quindi, è il miglior investimento che si possa fare e per realizzare un buon progetto nel tempo è fondamentale scegliere bene il proprio pilota, ossia quel bravo professionista con cui instaurare una relazione di qualità e valore che ci accompagni nelle scelte da operare nel tempo e nella gestione dell’emotività, aspetto molto ma molto importante, che molto spesso fa la differenza.
Dal 1990 mi prendo cura dei risparmi delle persone mettendo al centro del mio lavoro la tutela degli individui e delle loro famiglie. Credo che alla base della nostra attività debba esserci la trasparenza e questa è la mia missione.